Sessanta giovani della periferia romana avranno la possibilità di fare sport imparando a stare insieme
Portare lo sport nei luoghi dove l’attività è carente o in presenza di disagio sociale. Questo l’obiettivo del progetto nazionale CONI “Luoghi di Sport”, che qui nel Lazio ha appena trovato casa al Campo dei Miracoli, il centro inaugurato lo scorso maggio a Corviale.
“Abbiamo agevolato economicamente la frequenza di 60 ragazzi provenienti da famiglie in difficoltà presso l’Accademia del Calciosociale – spiega il presidente del Coni Lazio Riccardo Viola – dove per il mese di luglio potranno divertirsi imparando, perché si tratta di una realtà che unisce all’aspetto atletico/tecnico, necessario alla crescita dei giovani, un importante intervento pedagogico basato sui valori che sono alla base del pensiero che ha fatto nascere dieci anni fa questa realtà nella periferia romana”. Uguaglianza, lotta al razzismo e legalità sono parte del bagaglio che ogni educatore cerca di trasferire ai giovani allievi.
“Siamo partiti nel 2005 – racconta Massimo Vallati, ideatore del Calciosociale – con pochissimi mezzi e tante idee da realizzare. Oggi abbiamo un campionato che ha esportato una nuova tipologia di calcio in cinque regioni diverse, tanto che adesso si pensa a una Federazione, dove lo sport è usato “per crescere assieme”, senza arbitro, senza distinzione fisica, dove l’equilibrio si basa sui coefficienti, terzo tempo obbligatorio, prima e dopo la gara.”
Calciosociale, che collabora con alcune comunità terapeutiche e case di cura psichiatriche della Capiale, vanta un “Best Practice” da parte del governo italiano “per lo sport e l’inclusione sociale” e nel 2012 è stato chiamato a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, a raccontare la sua esperienza.