E’ possibile assicurare “lavoro buono” a chi sceglie di dedicarsi professionalmente allo sport?
Su questo interrogativo si articola il seminario tenuto alla Scuola dello Sport, organizzato in partnership con lo Studio legale Associato Martinelli & Rogolino e introdotto dal saluto del Direttore Rossana Ciuffetti, che ha sottolineato la grande attualità del tema e l’autorevolezza dei relatori presenti.
Nell’intervento di apertura l’Avv. Guido Martinelli segnala la difficoltà ad inquadrare il lavoro sportivo sotto il profilo giuslavoristico e nel contempo ricorda che siamo alla vigilia della circolare ministeriale relativa al job act, dalla quale si attendono indicazioni sulla corretta lettura della norma.
A tale proposito, la partecipazione ai lavori di Filippo Taddei, “padre” del job act e responsabile Economia e Lavoro del Partito Democratico, è stata una occasione unica per approfondire la filosofia della riforma, che privilegia e incentiva l’emersione del lavoro dipendente a tutele crescenti, e per comprendere la specificità del lavoro sportivo alla luce delle novità introdotte dal D. LGS 81/2015.
Ancora in tema di job act si è sviluppato l’intervento di Maurizio Del Conte, consulente giuridico-economico della Presidenza del Consiglio e Presidente dell’Agenzia nazionale politiche attive per il lavoro, che ha analizzato la peculiarità delle collaborazioni sportive in seguito al riordino delle tipologie contrattuali.
Di grande interesse il dibattito/confronto che è seguito, nel quale relatori e partecipanti al seminario hanno avuto modo di rappresentare ai consulenti le peculiarità del mondo sportivo dilettantistico, che non dispone di un respiro economico sufficiente a garantire lavoro subordinato o tutele previdenziali troppo onerose.
La sessione pomeridiana si è aperta con l’Amministratore Delegato di Coni Servizi Alberto Miglietta che nel suo indirizzo di saluto ha indicato la necessità di cambiare approccio al mondo sportivo, in direzione di una maggiore professionalità anche nella gestione del volontariato. Richiama, a questo proposito, la recente iniziativa del CONI che ha istituito i Centri per l’Avviamento e l’Orientamento allo Sport, una via alla multidisciplinarità e un modo per incentivare il lavoro sportivo, garantendone la qualità attraverso la formazione.
L’intervento di Andrea Mancino, coordinatore della Commissione fiscale CONI e Presidente della Federazione Italiana Biliardo Sportivo ha riguardato il confronto fra il CONI e le istituzioni ed ha sottolineato la centralità del Registro CONI come unico strumento certificatore delle attività dilettantistiche svolte dalle associazioni e società sportive.
Di ampio respiro la relazione conclusiva affidata ad Ernesto Russo, relativa al profilo futuro delle prestazioni sportive dilettantistiche e delle collaborazioni amministrativo-gestionali alla luce della normativa e della giurisprudenza, con riferimento anche alla disciplina della sicurezza sui luoghi di lavoro.