Una storia speciale che sintetizza l’essenza dello sport. Perché va oltre l’aspetto agonistico, significa cultura, tradizione, civiltà. Educazione e formazione declinate nella loro forma più nobile. La Scuola dello Sport ha tagliato il prestigioso traguardo di 50 anni di attività: una settimana di celebrazioni e di approfondimenti per celebrare chi ha scritto pagine indelebili del movimento tricolore, creando le premesse di un percorso inimitabile che ancora oggi è un modello a livello internazionale. Giulio Onesti è stato il padre, il fondatore di una struttura - oggi guidata da Rossana Ciuffetti - che caratterizza l'attività del CONI. La sua figura, le finalità perseguite nel corso di questi 50 anni, insieme alle personalità più influenti e ai personaggi che hanno contribuito alla crescita di questa splendida realtà, sono state oggetto del Seminario odierno “La Scuola dello Sport e il suo fondatore”.
I lavori sono stati aperti dal saluto del Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, con menzione speciale alla memoria di Carlo Vittori, docente e allenatore di campioni, e sono proseguiti con gli interventi dell’Amministratore Delegato di Coni Servizi, Alberto Miglietta, del membro CIO, Franco Carraro, e del Presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica, Bruno Grandi. Vincenzo Cappelletti, dottore in Medicina e in Filosofia, ha invece sottolineato la meritoria opera di Antonio Venerando e Giorgio Oberweger a favore dello sviluppo delle linee guida dettate da Onesti, Francesco Bonini, Rettore della LUMSA e professore ordinario di storia delle istituzioni politiche, ha parlato di “Giulio Onesti e dell’ordinamento sportivo italiano, una proposta per la storia dello sport”, Antonio Lombardo Professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e titolare degli insegnamenti di Storia dello sport e di Storia dell’educazione fisica nel Corso di laurea in Scienze motorie, ha trattato il tema del CONI e dello sport scolastico, mentre Marco de Guzzis, Amministratore Delegato EDITALIA, ha presentato il volume “Emozione olimpiche di tutti i tempi”.
Il Segretario Generale, Roberto Fabbricini, nel suo discorso ha ricordato come "Onesti ebbe il merito di trovare soluzioni ai problemi del nostro mondo, creando la figura del maestro dello sport, che poi è stata declinata anche in altre forme, come dirigente e operatore sportivo". Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, è intervenuto nel cuore del Seminario per sottolineare l’importanza strategica della Scuola dello Sport nella mission che intende perseguire il CONI per promuovere lo sviluppo del movimento italiano. “Questa struttura é un’eccellenza del nostro mondo. Franco Carraro e gli altri qualificati relatori hanno potuto offrire un contributo storico importante, per esaltare tutto quello che di importante e bello è stato fatto negli anni: il mio contributo è finalizzato a conferire alla Scuola un impulso diverso. Per questo ho messo Rossana Ciuffetti alla guida, perché la considero una persona di valore. Abbiamo sinergie sempre più importanti con il mondo universitario e stiamo cercando di sviluppare nuovi percorsi di successo, come il corso di management olimpico. Questa scuola è fondamentale nella ottica del ricambio generazionale a livello dirigenziale ed è un punto di riferimento anche per gli atleti che abbandonano il campo per perseguire una nuova carriera. La Scuola sta crescendo e la richiesta del mercato esorta a trovare strade alternative: per questo voglio dedicare nuovi spazi alla Biblioteca dello Sport, voglio portarla in un luogo pubblico più grande, negli edifici ex Civis. Il mondo dello sport deve ringraziare ancora una volta Onesti. Era stato mandato per liquidare il Coni e invece ne ha fatto uno dei Comitati più prestigiosi al mondo: 50 anni fa è stato fatto il primo corso ma la scuola dello sport sarebbe mai nata tale senza questo gioiello chiamato Acqua Acetosa. Un posto strategico, bellissimo, concepito grazie alla candidatura di Roma '60. La legacy è stata fondamentale, è un concetto universale, sempre attuale, oltre all’indubbio, grandissimo lavoro di Giulio Onesti. Siamo orgogliosi del nostro passato e pronti a sfidare il futuro”.
Nel pomeriggio sono intervenuti Augusto Frasca, “il 1946 di Giulio Onesti”, Gianfranco Colasante, “Onesti e Zauli, i due ‘nemici’ che costruirono lo sport italiano, Giuseppe Gentile, “I Giochi della Gioventù”, Sergio Giuntini, “Onesti e la Scuola Centrale dello Sport”, Rossana Ciuffetti, “Giulio Onesti: le Olimpiadi italiane e la legacy olimpica”, Nicola Sbetti, “La politica estera di Giulio Onesti 1944-1953” e Tito Forcellese “Giulio Onesti e il Parlamento italiano.