“Una vittoria contro i giganti, una vittoria contro la tradizione”
Un Volume di Oronzio De Bernardi del 1794, custodito nella Biblioteca Sportiva Nazionale del CONI e contenente 12 Tavole, una delle quali desideriamo proiettare al giorno d’oggi.
La Tavola in questione, l’ottava per la precisione, rappresenta un uomo che siede nell’acqua.
Sì, proprio un uomo, ammesso per la prima volta ad una manifestazione internazionale di sincronizzato ai Mondiali di Kazan 2015, e non ancora alla competizione Olimpica.
A tal proposito, la nostra proiezione si chiama Giorgio Minisini, nato 21 anni fa e voglioso di dimostrare, da oramai 15 anni, l’esistenza di diverse sfaccettature nel sincro, non necessariamente contenenti trucco e costumi eccentrici, ma soprattutto stile, muscoli e velocità.
La sua compagna di viaggio, più esperta e più preziosa che mai, con in tasca già 11 medaglie Europee e un bronzo Mondiale (ottenuto proprio con Giorgio), si chiama Manila Flamini; dopo la soddisfazione sportiva più grande mai ottenuta, le sue dichiarazioni hanno colpito molto, simbolo di allenamenti che evidentemente avevano cominciato a pesarle più di prima e di un oro assaporato tante volte ma mai ottenuto: “Sono una trentenne, ho fatto tutta la fatica del mondo, ho preso un sacco di porte in faccia e ho insistito tanto per vincere, non mi interessava nient’altro, siamo arrivati ad allenare anche le dita. O si usciva matti o si vinceva”.
E si è vinto, si è vinto su una coppia Russa che insieme contava 4 titoli Mondiali e 6 Europei, si è vinto su una Nazione che ha da sempre monopolizzato la disciplina, si è vinto sulla tradizione più importante, si è praticamente vinto sul Nuoto Sincronizzato in persona.
Il primo oro italiano di sempre è arrivato sulle note toccanti di “A Scream from Lampedusa”, scegliendo quindi di raccontare il dramma e la speranza di tante famiglie che ogni giorno fuggono da guerra, fame, persecuzioni politiche e religiose. Una decisione controcorrente in un mondo di paillettes che spesso preferisce filtrare con il musical, ma una decisione che, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha portato fortuna.
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