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Si è tenuto ieri, nell’Aula 6 della Scuola dello Sport, il Seminario dedicato al contrasto alla violenza e agli abusi nel mondo dello sport.

Ad una platea composta da allenatori, dirigenti sportivi e personale federale sono stati mostrati studi, dati e modalità di intervento per la prevenzione e la lotta ai fenomeni di maltrattamento. Una giornata di confronto e riflessione sul ruolo che i tecnici, le società e gli organismi sportivi giocano all’interno della comunità educante e, più in generale, nel sistema di tutela dei minori.

In apertura, a fare gli onori di casa il Responsabile della Scuola dello Sport (Direzione Sport Impact) Donatella Minelli, seguita dal Referente Scientifico dell’Area Tecnica Claudio Mantovani che ha delineato il modello italiano di partecipazione alla pratica sportiva giovanile.

Ad entrare nel vivo dei temi del Seminario è stata Stefania Pizzolla, Dirigente servizio comunicazione del Dipartimento per lo sport, la quale dopo una disamina delle principali cause di maltrattamento dei minori ha approfondito le tematiche affrontate nel Vademecum “La tutela dei diritti dei minorenni nello sport”: una guida operativa realizzata nel 2022 dal Dipartimento per lo Sport, in collaborazione con la Scuola dello Sport e l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA).

Di sport e dei suoi valori e disvalori ha parlato invece Fabio Lucidi, Prorettore dell’Università Sapienza di Roma. Il quale ha evidenziato come lo sport, da sempre ispiratore di valori positivi di inclusione e di rispetto, in taluni contesti rischia di essere un luogo in cui si innescano discriminazioni di genere o di razza. “Lo sport per mezzo delle sue rappresentazioni simboliche e delle narrazioni mediatiche di cui è oggetto, è suscettibile di sviluppare vincoli identitari ed emotivi molto forti tra i membri dello stesso gruppo che si associano alla distanza da quelli di gruppi diversi. Questi processi possono costituire cassa di risonanza per manifestazione e sentimenti campanilistici, nazionalistici e persino razzisti e xenofobi” ha dichiarato il Prof. Lucidi.

Nel pomeriggio un parterre di istituzioni ha raccontato l’impegno degli organismi sportivi nella tutela dei minori. In apertura la testimonianza di Marco Di Paola, Presidente della Federazione Italiana Sport Equestri, accompagnato dal Procuratore Federale Avv. Gian Paolo Guarnieri. Il Presidente ha parlato dell’importanza della formazione dei propri istruttori, questi giocano un ruolo cruciale che va oltre i meri aspetti tecnici della singola disciplina sportiva, un ruolo che li vede spesso svestire gli abiti di maestri di sport ed indossare quelli di pedagoghi. La formazione è pertanto fondamentale in un’ottica di prevenzione dei fenomeni di maltrattamento. Sulle modalità di intervento della giustizia sportiva è poi intervenuto l’Avvocato Guarnieri ricordando la rilevanza della radiazione per molestie che prevede che qualunque tesserato, di qualsiasi Federazione, Disciplina Sportiva o Ente di Promozione Sportiva, una volta giudicato colpevole di violenza o molestie viene espulso dal perimetro sportivo, senza così avere la possibilità di tesserarsi con nessun altro organismo sportivo.

Giampiero Curti, Segretario Generale della Federazione Italiana Baseball Softball, intervenuto subito dopo insieme all’Avvocato Valentina Aragona della Procura Federale, ha ravvisato nella certificazione antipedofilia uno strumento indispensabile per la Federazione, un documento da fornire obbligatoriamente ogni qualvolta un adulto partecipa ad una competizione nazionale giovanile. L’avvocato Aragona è invece entrata nel dettaglio dei lavori che la Federazione sta portando avanti in vista del 31 agosto 2023, momento in cui entrerà in vigore il Decreto legislativo n. 39 del 2021, che prevede l’obbligo per gli organismi sportivi di emanare linee guida per la predisposizione di modelli organizzativi, contenenti protocolli di gestione del rischio di abusi e violenze, per tutte le società affiliate. All’interno delle linee guida saranno previsti sicuramente dei “presidi di prevenzione” e delle attività di formazione, di sensibilizzazione e di divulgazione sul tema perché spesso, a livello dilettantistico, si riscontra una carenza di cultura e conoscenza delle situazioni che possono portare a situazioni di abuso.

A seguire l’intervento di Alessandra Pietrini, referente del Centro Sportivo Italiano per la policy a tutela dei minori, la quale è stata testimone del grande impegno dell’Ente a sostegno della Child Safeguarding Policy. Nel corso dello speech è stato inoltre presentato un video ideato per sensibilizzare giovani ed adulti sul tema del bullismo e cyberbullismo: una tematica molto sentita dal CSI, portata avanti anche grazie al Progetto “Net. Oltre le reti”, finanziato da Sport e Salute e dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ed infine il punto di vista di una società sportiva nata proprio con l’obiettivo di tutelare i minori in situazioni di disagio nella periferia romana di Corviale. A parlarne il suo fondatore, Massimo Vallati, che con l’Associazione CALCIOSOCIALE ha ideato un modello diverso di calcio, riscrivendone le regole e realizzando un vero e proprio presidio di inclusione e legalità.

A chiudere i lavori il modulo didattico presentato da Irene Archilletti, funzionario dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Un momento formativo per i tecnici in aula, nel quale è stato presentato il sistema di tutela, il quadro della comunità educante e i principali casi di abuso.

Un modulo didattico che la Scuola dello Sport intende inserire nei programmi di formazione dedicati agli allenatori, tecnici e dirigenti delle Federazioni Sportive con le quali quotidianamente collabora.Seminario 1

 

Seminario 2