Il Fondo antico della BSN contempla la storia e la storiografia dello sport attraverso documenti che vanno dall'età rinascimentale al XIX secolo.
I più antichi esemplari posseduti sono due preziosi incunaboli: Scriptores historiae augustae (1490) e Scriptores rei militaris (1496), una raccolta, quest'ultima, di scritti di argomento militare dal III al V secolo d. C. nell'edizione di Francesco Benedetti, ove le componenti degli schieramente degli eserciti sono illustrate con caratteri tipografici.
Tra le cinquecentine, che rappresentano circa un quarto del fondo, un particolare rilievo hanno, per le opere relative alla ginnastica e all'esercizio fisico, le edizioni veneziane della tipografia dei Giunti del De arte gymnastica, di Girolamo Mercuriale (1530-1606), la prima delle quali, con il titolo Artis gymnasticae apud antiquos celeberrimae, nostris temporibus ignoratae, libri sex (1569).
Ugualmente di notevole interesse è l'opera Trois dialogues de l'exercice de sauter et voltiger en l'air (1599) di Arcangelo Tuccaro, nobile italiano attivo alla corte di Francia nella seconda metà del XVI secolo, che rappresenta il primo trattato sistematico sulla ginnastica artistica.
Anche altre discipline sono documentate già in età rinascimentale, come attestano il primo trattato sul nuoto, in forma di dialogo, di Nicolaus Wynmann, Colymbetes sive De arte natandi (1538), e, per l'equitazione, la prima edizione napoletana de Gli ordini di cavalcare (1550) di Federico Grisone, ornata di belle tavole raffiguranti varie specie di morsi equini.
Riguardo alla scherma, è da segnalare l'edizione del 1553, curata da Antonio Blado, del Trattato di scientia d'arme di Camillo Agrippa (m. 1595), celebre per le incisioni su rame, che unitamente alle opere dell'Attendolo, del Grassi e dell'Alciato attestano il grande livello teorico e pratico dell'arte della scherma in Italia nel '500.
A questi si affianca la rara edizione della Nueua ciencia, y filosofia de la destreza de las armas di Luis Pacheco de Narvaez, autore del Libro de las grandezas de la espada (1600), che illustra i concetti fondamentali della Scuola Spagnola, mentre il notevole trattato etnografico Historia de gentibus Septentrionalibus (1555) dell'arcivescovo di Uppsala Olaus Magnus (1490-1578), pur non essendo un libro di sport o di attività fisica, ci dà le prime notizie e raffigurazioni di sci, slitte e giochi nordici.
A questi trattati su vari sport si aggiunge una selezione di scritti sulle antichità greche e romane, in particolare riguardanti i ludi circensi e l'esercizio fisico, come le opere di Lipsius Justus (1547-1606).
Questi libri testimoniano il rinato interesse, in epoca rinascimentale, per le antichità classiche e risultano estremamente utili per la conoscenza dello sport e e dei luoghi dello sport nel mondo antico.
Lo stesso interesse è riferibile alle traduzioni in lingua moderna di classici, come i Moralia di Plutarco, dove si può vedere quanto fossero attenti gli antichi - ed in particolare il mondo greco - allo sport, e la fortuna e l'importanza che esso ebbe nella vita politica e sociale dell'antica Grecia, o l'edizione degli scritti di Galeno curata da Andrea Laguna, la cui concezione di cultura fisica, intesa come igiene del corpo e della mente, lo qualifica come precursore della medicina dello sport.
Tra i circa 150 volumi editi tra il XVII e il XVIII secolo, conservati presso la BSN, sono degni di rilievo il raro esemplare dell'Académie de l'espée (1626) di Girard Thibault, che si ritiene la seconda opera originale pubblicata sulla scherma, L'uomo galleggiante (1794) di Oronzio de Bernardi, e il De motu animalium (1685) di Giovanni Alfonso Borelli, considerato il padre della moderna biomeccanica.
Di notevole interesse per la storia della medicina sportiva sono anche i trattati di Antonio Cocchi, Dei bagni di Pisa (1750) e Del vitto pitagorico per uso della medicina (1743), ristampato dal De Bellis nella Animadversio medico practica de corporis exercitatione (1754), che testimoniano l'importanza data, quali mezzi terapeutici, all'giene e all'alimentazione, e alla figura del celebre filosofo antico Pitagora, quale rappresentante di un filone fisico razionalistico di cui la scienza moderna non sarebbe che la ripresa su basi più raffinate.
Infine, le circa 500 opere del XIX secolo offrono un ampio panorama di come si sia andata consolidando la codifica degli sport, delle regole di gioco e dell'allenamento, con lo sviluppo di una vera e propria manualistica e con le prime bibliografie ragionate.
Tra queste si ricorda l'opera di Ferdinando Abbondati La riforma della ginnastica in Italia (1892), considerato uno dei primi testi scientifici sull'allenamento.