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UN PIANO CHE GUARDA AL FUTURO
Rossana Ciuffetti  
La Scuola dello sport nell’anno  preolimpico: la formazione per un ambizioso domani

La Scuola dello sport nel 2015, anno preolimpico, attraverso l’offerta del suo Piano formativo 2015, ampliata del 40% rispetto all’anno passato e che si attua nel quadro del sistema nazionale di qualifiche dei tecnici sportivi, vuole confermarsi il punto di riferimento per la crescita professionale di una nuova generazione di dirigenti e tecnici dello sport italiano e per le Direzioni tecniche e i Centri studi delle Federazioni sportive nazionalie Discipline associate. La sua offerta si articola attraverso Corsi e Seminari tecnici che rappresentano non semplici momenti formativi, ma occasioni di confronto e di sintesi di esperienze nelle quali le più recenti acquisizioni scientifiche si integrano con pratiche tecnico-metodologiche avanzate e si misurano con le realtà internazionali più evolute. La crescente importanza dello sport lo ha reso un fattore importante dell’economia del Paese. Così il programma formativo 2015, oltre alla presenza della Scuola all’Expo di Milano con un Seminario dedicato a nutrizione e sport, prevede Corsi e seminari di management e comunicazione, come la seconda edizione del Corso dedicato al management olimpico, la nona edizione del Corso di management sportivo  organizzato con la Luis Bussiness School, il Corso sulla valorizzazione di stadi e impianti sportivi e Seminari dedicati al turismo sportivo e al rapporto tra sport e turismo. Con l’obiettivo di aprire nuove sfide sui campi di gara e nella società civile e di dedicare più spazio alla cultura, nel Piano 2015 è stata aperta una finestra Sport e società. In essa trovano spazio iniziative a respiro europeo come gli Europa Meeting “Pro safe sport for young athletes” o come la celebrazione del 50° anniversario della Società di psicologia dello sport. Cui si aggiungono un evento che coniuga sport e spettacolo e un seminario sulla storia del Coni e delleFederazioni sportive. Il programma di formazione 2015 con i suoi Corsi e Seminari mostra così una Scuola dello sport sempre più aperta al territorio grazie all’attività delle Scuole regionali e attenta alla necessità del mondo sportivo, della società e della cultura.


IL SISTEMA INTERNAZIONALE DELLE QUALIFICHE DEI TECNICI SPORTIVI
Claudio Mantovani
Le linee generali e gli elementi principalidel Sistema internazionale delle qualifiche dei tecnici sportivi (seconda parte)

Il Sistema Internazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi è il quadro di riferimento per la progettazione e la realizzazione di percorsi formativi rivolti agli allenatori. Nella prima parte di questo lavoro, definito il ruolo del tecnico nello sport, indicate le funzioni che deve assolvere nei vari contesti operativi e illustrati quali sono i diversi attori coinvolti nella formazione, è stata offerta una panoramica sullo status di allenatore nelle diverse modalità di occupazione e di inserimento nello sport, rilevando le competenze necessarie per svolgere i compiti e le responsabilità relative. In questa seconda parte sono descritti il ruolo del tecnico in ciascuno dei quattro livelli di qualificazione previsti dal sistema e le conoscenze e competenze necessarie in ciascun livello, distinte, rispettivamente, in conoscenze professionali, interpersonali e intrapersonali e in competenze funzionali e relative al compito. Per quanto attiene al percorso formativo, si indicano le diverse modalità di apprendimento, distinguendo l’apprendimento mediato da quello non mediato e specificando, di conseguenza, l’istruzione formale, non formale ed informale. Infine si delineano le caratteristiche di una formazione permanente efficace, indicando le linee guida per la formazione dei formatori, cioè i tecnici specializzati nella progettazione e realizzazione della formazione di altri tecnici.


UN GRANDE BALZO IN AVANTI
Sonali Prasad  
La sport femminile e i Giochi olimpici: una parità raggiunta

Si esamina la battaglia attuale per ottenere la parità dei generi nello sport internazionale e si illustra l’azione del Cio per promuovere la partecipazione femminile ai Giochi olimpici e fare in modo che aumenti la loro presenzanei posti di responsabilità nello sport olimpico e internazionale.

IL MANAGEMENT NELLO SPORT
Angelo Altieri  
La ricerca interdisciplinare per il management dello sport

Verso lo sviluppo della ricerca, sempre più considerata fattore decisivo per la competitività economica e il miglioramento del vivere civile dei territori, si rivolgono molte attese e il 2015 si apre con interesanti novità nel settore della ricerca legata alla mobilità ealla coooperazione internazionale. Alla luce dei recenti studi della European Association  of Sport Management (EASM) e della North American Society for Sport Management (NASSM) risulta evidente che il management dello sport ha assunto dimensioni apprezzabili dal punto di vista della ricerca. Ciononostante in questa disciplina il dualismo tra ricerca e formazione sembra essere maggiormente accentuato a causa del contesto operativo e della richiesta di nuove abilità da parte del mercato del lavoro. Si analizzano gli attuali modelli di interpretazione del settore dello sport e con l’obiettivo di porre le basi per l’interpretazione del ruolo del management nelle principali occupazioni che ad oggi operano nel mondo sportivo e si elencano i principali approcci di ricerca adottati.


NACRA 17: UNA NUOVA CLASSE OLIMPICA
Dario Dalla Vedova, Michele Marchesini, Gabriele Bruni, Marco Iazzetta,Maurizio Besi, Francesca Romana Gardini, Valerio Carlozzi, Valentina Becchi, Claudio Gallozzi
Studio e caratterizzazione della nuova Classe Olimpica Nacra 17

Il Nacra 17 è un catamarano biposto di ultima generazione: lungo poco più di 5 m, è costruito con le tecnologie più evolute per fornire elevate prestazioni. È dotato di tre vele ad alta efficienza, doppio trapezio e derive curve che gli permettono letteralmente di volare sull’acqua. Realizzato in regime di stretta monotipia, è l’ultimo arrivato tra le Classi Olimpiche essendo stato selezionato quale catamarano per i Giochi di Rio 2016 e di Tokyo 2020. Presenta anche un’altra caratteristica innovativa: per regolamento l’equipaggio deve essere formato da un uomo ed una donna senza vincoli di ruolo a bordo. Uno dei requisiti principali per migliorare la performance di qualunque tipo di imbarcazione a vela è la comprensione e l'ottimizzazione dell'assetto dello scafo, delle tecniche per la sua conduzione nelle diverse condizioni meteo marine e dell'attrezzatura dell'equipaggio in funzione delle caratteristiche tecniche e antropometriche degli atleti a bordo. La Federazione Italiana Vela (FIV) e l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport (IMSS) del Coni hanno pertanto impostato un progetto per lo studio del comportamento in acqua del Nacra 17 e degli equipaggi fino ai prossimi Giochi Olimpici di Rio 2016. Finora i test si sono svolti presso il Centro Federale sul lago di Garda ed a Santander prima delle qualificazioni olimpiche avvenute in occasione dei Mondiali svoltisi nella medesima località spagnola nel settembre 2014. In questa sede si presentano la metodologia utilizzata ed i primi risultati ottenuti.


Il MARATONETA E IL CULTURISTA
Yann Le Meur
L’allenamento della forza per gli atleti degli sport di endurance

La maggior parte delle ricerche che hanno studiato l’influenza dell’allenamento della forza sulla prestazione degli sport di endurance, ha dimostrato l’effetto positivo di questo allenamento sul livello di prestazione degli atleti di questi sport, alla cui base vi sono alcuni fattori che possono essere brevemente indicati nel miglioramento di aspetti neuromuscolari fondamentali per l’economia del movimento di corsa e nel fatto che il lavoro di un programma di allenamento della forza, specialmente quello della forza massima, sposta la soglia di comparsa della fatica muscolare, aumentando così le probabilità dell’atleta di mantenere il suo rendimento fino al termine della gara. Dopo avere esposto brevemente i vantaggi offerti da un lavoro con i pesi per lo sviluppo di quelle qualità muscolari e anaerobiche eccezionali che sono spesso decisive nei finali di gara, si ricorda che uno degli elementi chiave dell’allenamento della forza per gli sport d’endurance riguarda come viene programmato durante il periodo di tapering e la stagione di gara. Più precisamente viene affrontato il problema e offerta una soluzione su come gestire le sedute di muscolazione durante il tapering e durante il periodo di gara negli sport il cui calendario costringe a ripetuti impegni di gara. Infine, dopo avere evidenziato l’importanza della muscolazione sottolineando gli adattamenti nervosi utili e vantaggiosi prodotti dal lavoro esplosivo e dallo sviluppo della forza massima, si espone come l’importanza del lavoro di forza per l’atleta degli sport di endurance consista anche in adattamenti muscolari, quali, ad esempio, lo sviluppo della capacità muscolare di resistere alla ripetizione di carichi meccanici che può essere il risultato di un rafforzamento muscolare basato su un lavoro eccentrico in palestra con i pesi.


IL RIGORE NEL GIOCO DEL CALCIO
Armin Kibele
Il calcio di rigore: stato attuale delle ricerche su una importante situazione standard nel gioco del calcio

Si espongono alcune riflessioni sull’esecuzione reattiva del rigore nel gioco del calcio, nella quale chi lo tira regola il suo comportamento motorio sulle azioni del portiere e questi, per ragioni di tempo non ha quasi alcuna possibilità di pararlo. La base teorica di questa strategia d’azione viene riferita al priming delle reazioni di movimento e viene descritta attraverso alcuni esempi. Per l’esecuzione reattiva del rigore sono, quindi, importanti conoscenze che, da un lato si riferiscono a problematiche associate ai comportamenti del portiere e dall’altro al miglioramento delle strategie d’azione dei rigoristi. Per quest’ultimo aspetto sono particolarmente interessanti i risultati di quelle ricerche che si sono occupate delle azioni di finta, del momento del tiro e delle sue direzioni.


LE GARE A CRONOMETRO NEL CICLISMO SU STRADA
Daniele Marco Calvi, Matteo Bonato, Maria Francesca Piacentini, Luca Guercilena, Antonio La Torre
Analisi delle gare a cronometro nel ciclismo su strada: modello prestativo e fisiologico, metodi di allenamento e applicazioni pratiche

Lo scopo di questo articolo è quello di analizzare i principali parametri che caratterizzano una gara a cronometro di ciclismo su strada d’alto livello. I dati riportati sono stati raccolti da diversi studi su sport d’endurance e sono d’aiuto ad atleti e allenatori che si accingono ad affrontare una gara di questo tipo. Fondamentale è la ricerca della miglior posizione aerodinamica e l’utilizzo di biciclette e componenti speciali per ridurre la resistenza dell’aria e quindi il costo energetico. È consigliata una cadenza di pedalata di ~100 rpm per favorire un miglior flusso sanguigno e prevenire la sensazione di fatica. Fisiologicamente i cronoman hanno un massimo consumo d’ossigeno relativo elevato (VO2max = ~80 ml/kg/min) e sono in grado di mantenere intensità elevate (90%VO2max ) per lunghi periodi di tempo (60 minuti). L’intensità di una gara a cronometro diminuisce con l’aumentare della durata della prova, quindi i cronoprologhi, non superiori a 10 km, sono le gare affrontate alla più alta intensità. Si suggerisce, per la fase di partenza, di non superare di oltre il 5% l’intensità media che sarà mantenuta durante la prova e durante la restante parte della gara di ridurre al minimo i cambiamenti di ritmo. Per scegliere il giusto ritmo si fa ricorso alla critical power dell’atleta, un insieme di dati che permettono di ricavare la massima potenza sostenibile per un determinato periodo di tempo. Il sistema di allenamento specifico per la cronometro, si può annoverare nella metodologia degli allenamenti intervallati. Uno dei sistemi più noti è il sistema a “rombo”, che richiede un’ottima conoscenza dell’atleta e una buona capacità di elaborazione dati da parte del tecnico per evitare il sovrallenamento.

SPORT NEL MONDO
A cura di Mario Gulinelli
Il massimo possibile...


VALUTAZIONE FUNZIONALE E PREVENZIONE NELLA SCHERMA
Massimiliano Gollin, Marco Alessandria, Luca Beratto, Federico Abate Daga, Flora Margherita Elena Martra
Ciclo del passo, forza muscolare, flessibilità muscolo-tendinea e controllo propriocettivo in atleti schermitori

L’obiettivo di questa ricerca è stato quello di verificare, in uno sport a gestualità tecnica asimmetrica come la scherma, la presenza di differenze della forza e della flessibilità muscolo-tendinea degli arti inferiori (destra vs sinistra), dell’equilibrio statico e del controllo propriocettivo e della forza dei flessori delle mani in un gruppo di atleti di livello nazionale praticanti scherma. Sono stati studiati 17 atleti schermitori, 9 di genere maschile e 8 femminile, tutti con guardia destra (età 15±3 anni, peso 58±12 kg, altezza 168±11 cm, che si allenavano da 6±3 anni). Sono state eseguite queste valutazioni funzionali: analisi baropodometrica e stabilometrica; ciclo del passo; mobilità articolare coxo-femorale e misura della lunghezza dell’arto inferiore; test di valutazione dell’equilibrio; hand grip test; test di valutazione della forza isometrica massima. Lo studio ha messo in evidenza l’entità delle differenze funzionali in relazione all’asimmetria del gesto atletico dello schermitore. È sottolineata l’importanza di un’attività di compenso preventiva protratta per tutta la stagione agonistica: l’obiettivo è ridurre le possibili offese muscolo-tendinee da overusing.